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Pacchetto di sgravio per il bilancio della Confederazione

Sacrifici del tutto incomprensibili

Il Consiglio federale ha pubblicato lo studio comparativo commissionato questa primavera a PricewaterhouseCoopers (PwC)sulle condizioni di impiego nell’Amministrazione federale rispetto al settore pubblico, semipubblico e privato. Confrontando i due settori, PwC ha tratto le stesse conclusioni di uno studio analogo condotto nel 2005. Presenta dati concreti e oggettivi, in netto contrasto con le stime dell’Istituto per la politica economica svizzera dell’Università di Lucerna, che ha ripetutamente presentato cifre fuorvianti sui differenziali salariali. Alcuni parlamentari vi hanno fatto riferimento nei loro attacchi al personale federale. Sebbene la politica del personale del governo sia stata così vendicata, il governo ha comunque preso l’incomprensibile decisione di risparmiare milioni di franchi sulle retribuzioni e sulle condizioni del personale.

Etienne Bernard
swissPersona Segretario centrale
Traduzione Carlo Spinelli

Gli stipendi versati dallo Stato sono più alti di quelli del settore privato?

Le statistiche salariali pubblicate ogni anno dall’Ufficio federale di statistica sollevano regolarmente la questione se gli stipendi versati dallo Stato siano più alti di quelli del settore privato. Nel contesto del peggioramento della situazione finanziaria della Confederazione, la questione si fa sempre più pressante. In uno studio condotto nel 2023, l’Istituto per la politica economica svizzera (IWP) dell’Università di Lucerna ha dimostrato per la prima volta che gli stipendi delle amministrazioni della Confederazione, dei Cantoni e dei Comuni sono più alti di quelli del settore privato. L’obiettivo era determinare se i dipendenti statali guadagnano di più di quelli del settore privato, a parità di età, sesso, istruzione e altre caratteristiche. L’analisi salariale dell’IWP è stata ampiamente riportata dai media e ha dato luogo a dibattiti pubblici e interventi parlamentari. Di particolare rilievo sono i postulati Bauer-Nantermod «Mercato del lavoro pubblico e privato. Analisi delle condizioni e lotta contro una concorrenza sleale del settore pubblico» nel 2023 e la mozione Grossen «Stipendi della Confederazione conformi al mercato. Nessuna disparità con l’economia privata» nel 2024. Nel maggio 2023, il Consiglio federale ha approvato i due postulati e PricewaterhouseCoopers (PwC) è stata incaricata di effettuare lo studio comparativo. I risultati mostrano che la maggior parte delle funzioni svolte dai dipendenti dell’Amministrazione federale comporta una retribuzione complessiva simile a quella offerta dalle aziende del gruppo di confronto. Lo studio, condotto da una società specializzata in comparazioni salariali, ha riguardato i settori pubblico, semipubblico e privato. Il confronto ha riguardato 25 funzioni rappresentative e ha preso in considerazione non solo gli elementi retributivi, ma anche altre condizioni di impiego. Niente a che vedere con il discutibile metodo dell’IWP di confrontare le pere con le mele, applicando modelli e risultati di stima di teoria economica. L’affermazione dell’IWP secondo cui il divario retributivo è tra il 12 e il 15% è quindi infondata.

Pacchetto di sgravio per il bilancio della Confederazione

Le conclusioni dello studio PwC confermano ancora una volta che l’Amministrazione federale offre condizioni d’impiego attraenti e competitive (uno studio analogo condotto nel 2005 aveva già tratto la stessa conclusione). «Questo è imperativo se, in un mercato competitivo, l’Amministrazione federale deve essere in grado di assumere e trattenere il personale di cui ha bisogno per adempiere ai propri compiti e mandati», sottolinea il Consiglio federale. Di conseguenza, la decisione del Consiglio federale di applicare misure di riduzione dei costi alle condizioni di lavoro è sorprendente e del tutto incomprensibile. In un contesto di grandi difficoltà per le finanze federali, il Consiglio federale ha deciso che anche il suo personale dovrà contribuire a tagli di spesa dell’ordine di 180-200 milioni di franchi nel periodo 2026-2028. Il Consiglio federale intende risparmiare almeno 100 milioni di franchi modificando le condizioni di impiego (misure salariali generali – compensazione dell’inflazione, scala salariale e altre condizioni di impiego) e coprire il resto eliminando alcuni compiti e migliorando l’efficienza.

Il Consiglio federale dovrebbe riconsiderare la decisione

Si preannuncia un esercizio pericoloso, perché solo il Consiglio federale ritiene che si possano realizzare risparmi nell’ambito delle condizioni di lavoro senza che queste peggiorino. Quante volte il personale non ha già contribuito a migliorare il bilancio federale? Dal 2000, i bilanci pessimistici della Confederazione hanno spesso previsto deficit maggiori, mentre i risultati sono stati molto migliori. Ciò è dovuto principalmente al rigoroso rispetto del freno all’indebitamento, che consente alla Confederazione di realizzare deficit ciclici in periodi di difficoltà economica senza mettere a rischio le finanze pubbliche a lungo termine. Tuttavia, capita spesso che il margine di manovra finanziario offerto dal freno all’indebitamento non venga sfruttato appieno, con il risultato di ottenere risultati annuali migliori di quelli inizialmente previsti. In questo contesto e alla luce dei risultati dello studio PwC, swissPersona ritiene assolutamente incomprensibile chiedere al personale federale di fare sacrifici e invita il Consiglio federale a revocare la sua decisione. ■ (swissPersona chiede al Consiglio federale di ripensare  la decisione riguardante i  risparmi  a spese del personale della Confederazione.) (Foto: Nicola Pitaro, DDPS)

Lo studio PwC (in tedesco)

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