Olimpiadi di Parigi – un successo per l’Esercito
In acqua, sul tappeto, sulle infrastrutture per l’atletica leggera, alla parete per l’arrampicata, nel terreno e meglio ancora nell’impianto più popolare per gli appartenenti dell’esercito: lo stand di tiro.
Andrea Zryd
Consigliera nazionale
Traduzione Carlo Spinelli
Sui 128 componenti la delegazione, tra cui il 38% donne, e oltre la metà composta da membri dell’Esercito, si sono cimentati nelle diverse discipline. Il bacino degli sportivi di punta considerando i risultati raggiunti si dimostra efficace rendendo fiere e fieri allenatrici ed allenatori che prestano il loro lavoro nei CR. Soprattutto ha brillato Chiara Leone al piccolo calibro a 50 metri nella disciplina delle tre posizioni aggiudicandosi il nuovo record olimpico e relativa medaglia d’oro. Numerose e numerosi gli sportivi dell’Esercito che tramite le loro prestazioni elevate nella competizione sono state d’esempio per tutti. Hanno rappresentato la Svizzera in modo degno ed onorevole dando dimostrazione di sportività sia da vincente che da perdente.
Il militare offre possibilità di carriera nello sport
Il loro impatto verso l’esterno non è da sottovalutare. In occasione delle interviste le nostre ed i nostri sportivi hanno sempre sottolineato l’importanza dell’Esercito nella promozione dello sport di punta svizzero. Si sono evidenziate le ottime condizioni d’allenamento, l’ambiente di attività come pure le opportunità che il militare offre per una carriera nello sport. Giovani che con entusiasmo parlano delle loro prestazioni portano un’immagine positiva anche in favore dell’Esercito. Ad alcuni critici probabilmente mancherà il fiato alle trombe. Nel passato il militare era considerato una pausa di carriera difficilmente comprensibile dove all’improvviso numerosi giovani lamentavano danni alla schiena o altri problemi fisici o psichici. Per le donne era impensabile assolvere anche in modo volontario una SR.
Una storia di successo
Dalla sua introduzione nel 1999 la prima SR per sportivi di punta si è costantemente evoluta e le prestazioni ottenute ne sono la conferma. I giochi olimpici erano il massimo ma si sono anche raggiunti brillanti risultati a livello europeo e mondiale. La nazionale di disco su ghiaccio la scorsa primavera ha staccato la medaglia d’argento. Dopo i mondiali alcuni giocatori hanno assolto il loro CR mentre altri più giovani assolvevano la loro Scuola reclute. Una sorpresa è stata la visita non annunciata sui luoghi d’allenamento del Comandante di Corpo Thomas Süssli, Capo dell’Esercito. La nervosità iniziale delle reclute si è subito dissolta nel corso dell’intenso scambio in prima persona con il loro capo. L’entusiasmo era palpabile. Pure entusiasmante è stata la visita in quel di Parigi in occasione dei giochi olimpici di una delegazione di allenatrici ed allenatori accompagnati dal Cdt del Centro di competenza sport Es, Marco Mudry. Benché tutti erano conosciuti, l’immagine era un tantino inusuale nel vederli in tuta e non in uniforme.
Donne e uomini ricevono lo stesso supporto
La famiglia dello sport è evoluta anche nell’Esercito e assieme la vogliamo sviluppare ulteriormente. Personalmente vedo nelle nostre atlete ed atleti degli ambasciatori della nostra democrazia e promovitori della pace. Abbiamo la fortuna di allenarci e praticare lo sport in un paese in pace. Le donne non devono nascondersi; nell’Esercito ricevono lo stesso supporto come gli uomini e negli ultimi anni anche particolarmente mirato. Con orgoglio possono rappresentare la Svizzera ed i suoi valori senza imposizioni da parte dello Stato o dimostrazioni di forza sotto forma di tribuna di propaganda.
Più posti per i militari contrattuali
Sono convinta che con il serbatoio del promovimento dello sport di punta nell’Esercito si possa contribuire in parte al promovimento della pace – essendo anche questa una missione dell’Esercito. In tal senso rafforziamo in modo specifico questa capacità. Per aumentare il potenziale necessitiamo di più posti per militari contrattuali. Sono ansiosa su cosa porterà il futuro e mi rallegro di seguire i Paralympics. Anche lì abbiamo seri candidate e candidati alle medaglie tra cui anche soldatesse e soldati sportivi. ■