Al personale della Confederazione vien concesso un aumento di salario dell‘1%
Beat Grossrieder
Vice-presidente centrale
Traduzione Carlo Spinelli
Il 26 novembre 2024 si sono tenute le negoziazioni sui salari con la Capa del Dipartimento delle finanze Consigliera federale Karin Keller-Sutter. swissPersona era presente con il Presidente Dr. Markus Meyer e con il vice Beat Grossrieder. Assente il Segretario centrale Etienne Bernard impegnato con PUBLICA.
Insoddisfacenti i risultati delle precedenti negoziazioni salariali.
Considerando incompleto l’adattamento del carovita, le associazioni del personale nel mese di maggio 2024 chiedevano un aumento dei salari del 4%. Naturalmente era per noi evidente che questa richiesta – tenendo conto della situazione delle finanze e delle misure di risparmio della Confederazione – difficilmente sarebbe stata accolta. Per noi era importante sottolineare il risultato insoddisfacente delle ultime negoziazioni salariali e del mancato pareggio degli aumenti del costo della vita dovuto all’inflazione.
Le associazioni del personale chiedevano l‘1,5%.
In base alle misure di risparmio programmate nel periodo 2024–2026, ci si aspettava una fase a zero. Per questo il 26 novembre con un rincaro dell‘1,1% avevamo chiesto l‘1,5% di aumento dei salari. Siamo comunque rimasti fermi a che il rimanente rincaro dell’anno passato rimanesse sotto osservazione.
Già con questa proposta la Consigliera federale Keller-Sutter non si dimostrò pronta e conseguente in relazione alla stretta al collare dettata dal Parlamento e dai crediti sul personale. Per questo la commissione delle finanze delle camere chiese risparmi di 85 milioni sui crediti per il personale e concretamente 45 milioni per le misure salariali. Tutto questo ha portato ad una indennità di carovita dello 0,75%. Al termine delle trattative abbiamo deciso di non seguire questa offerta e chiesto di aspettare il seguito delle sedute delle camere e a dipendenza della decisione sfruttarne il massimo.
Il lobbismo delle associazioni ha dato i suoi frutti nel senso che le richieste di risparmio di 45 milioni in termini puramente salariali è stato in qualche modo attenuato e le misure di risparmio per le uscite del personale per il 2025 fissate a 70 milioni. Con questo abbiamo raggiunto l‘1% di indennità di carovita. Un risultato per nulla scontato e che certamente ci soddisfa. Di sicuro l’argomento carovita rimane un tema anche per il prossimo futuro.
Il Consiglio federale ha ancora capacità di negoziazione?
Abbiamo vissuto trattative dai modi insoliti: fino ad oggi con le trattative del passato si chiedevano misure di risparmio nei differenti settori ma non si è mai andati così lontano dove era già deciso in quale forma venissero applicate. Questo significa forse che il Consiglio federale non ha più la capacità di negoziazione e quindi in futuro ci vedremo costretti a trattare direttamente con la Commissione delle finanze? Una situazione per nulla soddisfacente e che speriamo torni alla normalità.
Bilanci finanziari che non si concretizzano mai
La ministra delle finanze ancora una volta ci ha sottoposto una assai squallida prognosi di bilancio per i prossimi anni. Ancora volta abbiamo dovuto prendere atto dell’ennesima ripetizione di una profezia assai pessimistica che negli scorsi anni non è mai stata confermata dai fatti. Stesso dicasi per il 2024: in gennaio venne preventivata una perdita di 2,6 miliardi, in giugno una ulteriore di 1,6 miliardi e alla fine dell’anno venne dichiarato un disavanzo di circa 900 milioni. Le misure di risparmio e l’uso economico delle finanze della Confederazione non si discutono. Di sicuro potenziali misure di risparmio ci sono anche in altri settori. La domanda è dove ed in quale entità.
L’inflazione annunciata corrisponde a quella effettiva?
La discutibile combinazione del „paniere dell’inflazione 0dev’essere messa in discussione. Il carovita annunciato per l’ultimo anno si situava tra l‘1,1% fino al 2,5%; nella loro quotidianità le consumatrici ed i consumatori constatavano una perdita del potere d’acquisto superiore al 5%. Purtroppo aggiungendo a questo l’enorme errore di calcolo dell’AVS, la fiducia in queste cifre annuali presentate alla popolazione vien meno.
Inflazione sull‘AVS
Chi usufruisce della rendita AVS può definirsi contento dell’aumento del 2,9% delle rendite a partire dal 1°gennaio 2025. Purtroppo anche qui dobbiamo dire che l’aumento dell’AVS da 20 fino a 105 Franchi al mese è solo una minima frazione del reale aumento del costo della vita. Per contro siamo convinti che con la prevista tredicesima mensilità prevista dal 1° gennaio 2026 verrà fatto un sostanziale passo in direzione di una accettabile adattamento delle rendite. ■ (Immagine: vista del round di negoziazione) (Immagine: Gaby Möhl, Transfair)