Si all’acquisto di nuovi aerei da combattimento
Beat Grossrieder / Segretario centrale di swissPersona
Etienne Bernard / Presidente dell’Associazione degli Istruttori
Traduzione Carlo Spinelli
La votazione popolare concernente la sostituzione degli oramai «vecchi» aerei da combattimento in servizio dal 1978, è prevista per il 27 settembre 2020. Per il nostro Esercito ed il nostro Paese si tratta di una votazione importante dove ogni voto sarà fondamentale. Per tutti noi l’Associazione degli Istruttori (AdI) e swissPersona hanno chiesto al Capo dell’Esercito, Comandante di Corpo Thomas Süssli, di pronunciarsi in merito tramite un suo messaggio personale (vedere il contributo che segue).
Ringraziamo il CC Süssli per le interessanti e dettagliate informazioni fornite.
L’importanza di Air2030 per il sistema complessivo «esercito»
Comandante di corpo Thomas Süssli
Capo dell’esercito
Il Programma Air2030 e in particolare il rinnovo completo delle Forze aeree rivestono una fondamentale importanza strategica. Per la Svizzera in quanto Stato neutrale al centro dell’Europa proteggere autonomamente il proprio spazio aereo e contribuire alla stabilità nel continente rappresentano anche una questione di solidarietà. Inoltre tali compiti sono necessari dato il peggioramento della situazione generale in materia di sicurezza negli scorsi anni e il fatto che diversi Stati europei stanno aumentando le proprie spese per gli armamenti. Anche se attualmente la situazione in Europa centrale è pacifica e fondamentalmente stabile, un conflitto in futuro non può essere del tutto escluso.
I compiti dell’esercito sono definiti all’articolo 58 della Costituzione federale e all’articolo 1 della legge militare. A partire da tali basi legali sono definiti anche i compiti assunti dalle Forze aeree nell’ambito dell’impiego di aerei da combattimento e della difesa terra-aria. L’esercito deve essere in grado di proteggere la popolazione, le infrastrutture e i propri soldati dalle minacce aeree.
Gli aerei da combattimento impiegati oggi giungeranno presto al termine della loro durata tecnica di utilizzazione e occorrerà sostituirli entro il 2030. Gli F-5 Tiger hanno alle spalle oltre 40 anni di volo e non possono praticamente più essere impiegati per il servizio di polizia aerea. Gli F/A-18 Hornet impiegati dal 1997 volano ancora solo grazie a un prolungamento della durata di utilizzazione di altri dieci anni al massimo, ma la loro avionica e i loro sistemi nel 2030 saranno obsoleti.
Sta di fatto dunque che abbiamo bisogno di nuovi aerei da combattimento. In tale contesto occorre considerare che il nostro esercito di milizia è un sistema complessivo. Non possiamo commettere l’errore di porre in concorrenza tra loro i singoli mezzi di questo sistema complessivo. L’esercito deve essere in grado di reagire all’intera gamma di possibili minacce. A tale scopo necessitiamo anche di Forze aeree dotate di aerei da combattimento moderni.
Non è il fabbisogno per il servizio di polizia aerea a determinare quanti nuovi aerei da combattimento sono necessari. Determinante è il fabbisogno per la protezione dello spazio aereo in una situazione persistente di tensione elevata nonché il fabbisogno iniziale per la difesa aerea. Con «situazione persistente di tensione elevata» si intende in concreto un periodo di più settimane nel quale potrebbero verificarsi attacchi aerei in qualsiasi momento.
In una tale situazione le Forze aeree devono adempiere due compiti: in primo luogo sorvegliare in permanenza lo spazio aereo; in secondo luogo, in caso di violazioni dello spazio aereo, devono poter intervenire nel giro di pochi minuti con due o più jet da combattimento. La protezione dello spazio aereo deve poter essere garantita per diverse settimane. Inoltre è fondamentale garantire la cosiddetta capacità di resistenza.
Garantire la capacità di resistenza a sua volta influisce sul numero di aerei da combattimento necessari. Concretamente occorrono almeno 32 velivoli. Infatti, affinché due pattuglie di due aerei da combattimento ciascuna siano costantemente in impiego sono necessari almeno 16 aerei: quattro sono impiegati in volo; quattro si preparano a sostituirli; quattro di rientro dall’ultimo impiego vengono sottoposti a controlli e manutenzione; quattro si tengono pronti quale riserva d’impiego. Al contempo una parte dell’intera flotta deve essere sottoposta a manutenzione o riparazioni e sono necessari velivoli per l’istruzione e l’addestramento. A tal fine occorrono complessivamente altri 16 aerei da combattimento
Una tale quantità di mezzi è necessaria poiché una fase prolungata di tensione elevata può sfociare inaspettatamente in un conflitto armato e quindi, senza soluzione di continuità, nell’adempimento di compiti di difesa aerea.
Nell’ambito della difesa aerea, il requisito minimo è che le Forze aeree siano in grado di impedire o perlomeno rendere difficile a un avversario, per un periodo di tempo limitato e con mezzi propri, di conseguire la superiorità aerea. In questa fase è determinante la capacità di duello degli aerei da combattimento: devono disporre di un radar performante, di missili aria-aria a lunga gittata nonché di sistemi di autoprotezione efficaci.
Attualmente non vi sono alternative adeguate agli aerei da combattimento. Il solo impiego di droni, elicotteri da combattimento o velivoli da addestramento armati non è adatto né per il servizio di polizia aerea né per la difesa aerea.
Riepilogando esistono tre importanti motivi per un nuovo aereo da combattimento. Motivi che si possono facilmente ricordare perché interessano il cuore, il portafoglio e la ragione.
Il cuore: non si tratta di acquistare nuovi aerei da combattimento per le Forze aeree, l’esercito o il DDPS. Si tratta della protezione della Svizzera. Si tratta di proteggere anche in futuro la nostra popolazione dalle minacce aeree.
Il portafoglio: finanziamo i nuovi aerei da combattimento con il budget ordinario e pianificato dell’esercito, approvato dal Parlamento. Non si tratta di denaro che dev’essere risparmiato da qualche altra parte.
La ragione: i nostri F/A-18 hanno una data di scadenza e nel 2030 raggiungeranno il termine della loro durata di utilizzo. L’acquisto dura dieci anni, pertanto dobbiamo iniziare oggi.
Solo grazie a nuovi aerei da combattimento potremo salvaguardare la sovranità sullo spazio aereo in periodi di elevata tensione dopo il 2030. Solo grazie a nuovi aerei da combattimento potremo garantire la protezione della popolazione da attacchi aerei anche dopo il 2030. ■ (Photo DDPS)
Altri elementi in merito al tema: https://www.vbs.admin.ch/it/difesa/protezione-spazio-aereo.html