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Nuovo profilo professionale

Progetto Militari di professione 4.0

Il progetto Mil prof 4.0 (Mil prof 4.0) mira, in relazione all’aumento dell’età del pensionamento, allo sviluppo a lungo termine ed alla classificazione dei modelli di lavoro e ad adattare l’attuale profilo professionale alle modifiche delle condizioni quadro ed ai cambiamenti della società. Gli obiettivi del progetto vanno armonizzati con la strategia della Confederazione, con la strategia «Difesa 2030+» e la «Strategia per il personale dell’Amministrazione federale 2020–2023». L’Esercito deve presentarsi a lungo termine come un datore di lavoro attrattivo. Inoltre, a partire dal 2030 l’ulteriore sviluppo del profilo professionale deve essere istituzionalizzato e dotato delle relative risorse.

 

Etienne Bernard, Presidente AdI
Traduzione Carlo Spinelli

 

La società di oggi è soggetta a un costante mutamento. La concezione di un datore di lavoro moderno e al passo con i tempi si differenzia nelle diverse generazioni, che formulano anche esigenze differenti in merito alla loro vita lavorativa. Anche in futuro il militare di professione deve essere parte integrante del nostro panorama professionale e poter sfruttare attivamente e in modo individuale le possibilità di perfezionamento interne ed esterne nell’ambito del sistema formativo svizzero e internazionale. In seguito all’aumento dell’età di pensionamento, deve essere possibile anche per i collaboratori più anziani avvalersi di possibilità di sviluppo flessibili e individuali nonché di sfruttare attivamente le esperienze e le reti. Un’immagine moderna della famiglia caratterizza la generazione odierna e quella futura e deve essere conciliabile con la professione. La professione del militare di professione deve distinguersi per l’individualità, la flessibilità e la trasparenza. La permeabilità, il modello di stipendio e di livello d’impiego, i modelli di orario di lavoro differenziati e la trasferibilità devono essere analizzati e allineati alle attuali esigenze sociali.

Obiettivi del progetto

Nell’ambito della cultura aziendale, l’obiettivo deve essere quello di garantire che, a medio e lungo termine, il profilo professionale sia in grado di adattarsi in tempi brevi ai cambiamenti sociali, economici e digitali assumendo così un ruolo pionieristico. A tale scopo devono essere definite le risorse adeguate. In tal modo l’Esercito svizzero diventa un datore di lavoro innovativo, attrattivo e affidabile. Bisogna proporre soluzioni nell’ambito della conciliabilità tra professione e famiglia, delle forme di lavoro mobili, dei modelli di orario di lavoro, dell’allentamento dei vincoli di carriera e della permeabilità tra carriere civile e militari. Occorre tenere conto dell’apprendimento permanente.

Obiettivi di sistema

 

Visione

La visione informa sulla cultura aziendale a cui si mira e sullo stato finale auspicato nel 2030. L’accento è posto sul cambiamento sociale, sulle forme di lavoro e sulla digitalizzazione.

Progetti parziali

Entro la fine del 2021 deve essere realizzato il concetto sommario Militari di professione 4.0. Per elaborare il nuovo profilo professionale bisogna fondarsi sui seguenti 5 progetti parziali:

  • cultura, valutazione, promozioni
  • condotta, collaborazione, gestione delle conoscenze
  • apprendimento permanente e sviluppo personale
  • reclutamento; carriere e indennità (incl. la permeabilità nonché l’orario e il luogo di lavoro)
  • percezione dei mil prof internamente / esternamente e comunicazione (marketing,  messaggi, immagini)

Ulteriore sviluppo del profilo professionale

Per la fase dopo il 2030 occorre illustrare come la professione «militare di professione» può essere istituzionalizzata e sostenuta con le relative risorse.

Piano orario

  • Maggio 2020 Lancio del progetto
  • 01.01.2022   Concetto globale
  • 01.01.2024   Concetto dettagliato
  • 01.01.2030   Fine del progetto – implementazione

Situazione attuale

Nel corso dell’autunno 2020 si sono tenuti quattro tavoli di lavoro decentralizzati sul tema visione a cui hanno preso parte in totale 104 camerati. Al termine dei lavori e formulata la proposta sulla visione Militare di professione 4.0 la stessa è stata trasmessa in data 1° dicembre 2020 al comitato direttivo. La documentazione presentata è stata approvata da parte del comitato e servirà da base per il proseguo dei lavori. Per i lavori che ne seguiranno e in qualità di parte attiva in uno dei cinque progetti parziali si sono annunciati 90 militari di professione. Ogni gruppo di lavoro approfondisce i temi «cultura, valutazione, promozione», «condotta, collaborazione, gestione delle conoscenze», come pure «considerazione del militare di professione dall’interno/dall’esterno e comunicazione». Il comitato ha inoltre deciso di attivare i gruppi di lavoro riguardanti «HSO/E5», «impiego» come pure «militare di professione specializzato». I gruppi di lavoro avevano il compito di valutare, completare o adattare il modello «INIZIO» (riassunto schematico delle idee in merito all’immagine della professione basandosi sulle formulazioni iniziali del CdEs). Al termine il tutto è stato visionato dal comitato centrale ed a fine marzo presentato al comitato direttivo. Basandosi sulle varianti decise dal comitato direttivo dai diversi «Sounding-Boards» e l’elaborazione del concetto generale, il concetto globale sarà concretizzato entro la fine del 2021.

Ruolo dell’AdI

Fin dal 2018 dovemmo convincere il CdEs che il corollario della decisione del Consiglio federale di elevare l’età del pensionamento delle categorie particolari di personale necessitava un ripensamento sulle condizioni di lavoro dei militari di professione. Il progetto Profilo professionale mil di prof 2020+ era lanciato. Le condizioni rigide di quest’ultimo non permettevano un margine di manovra di pensiero e di idee o soluzioni che uscissero dai ranghi. Forti di questa constatazione abbiamo ripreso il contatto con il CdEs sollecitando un’udienza con la Capa del DDPS. Nell’autunno del 2019 la Signora Consigliera federale Viola Amherd ci comunicò che lei pure aspirava ad un profilo professionale moderno, conciliabile per la famiglia tramite attribuzioni e tempi di lavoro moderati. Si dovevano attivare le riflessioni sul lavoro parziale, su modelli di lavoro diversificati ed il jobsharing.  Soddisfatti di constatare che dividevamo lo stesso punto di vista, è su queste nuove basi che il progetto è stato rielaborato. Considerando che siamo sempre stati coinvolti in modo attivo in merito al nostro profilo professionale, siamo parte attiva anche in questo progetto attualmente in corso e ci lasciamo informare sullo stato dei lavori nel quadro del sounding boards come avvenuto lo scorso 20 aprile. Al momento siamo soddisfatti di come il progetto si sta sviluppando. Con la possibilità d’intervento intravvediamo un considerevole potenziale e la domanda sta nel fatto a sapere se la disponibilità a profondi cambiamenti sarà ancora presente al momento della messa in opera. ■ (Foto: A tale riguardo ritengo particolarmente importante non limitare il pensiero.) (Foto CME)

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