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Decisione del Consiglio federale sull’età di pensionamenteo per le «categorie particolari del personale»

Nuova età di pensionamento a 64 o 65

 

Il Consiglio federale ha in data 30 novembre 2018 deciso in merito alla futura regolamentazione riguardante il pensionamento delle «categorie particolari del personale». Per coloro che inizieranno dal 1° maggio 2019, varrà la regola 64 rispettivamente 65 anni.

 

Beat Grossrieder | Segretario centrale swissPersona
Traduzione Carlo Spinelli

Tramite numerevoli scritti, azioni e colloqui abbiamo reso attenti sia il Parlamento che il Consiglio federale sui motivi del perché le «categorie particolari del personale» abbiano diritto alla pensione con 60 anni. Abbiamo inoltre sottolineato le possibili conseguenze dovute a una decisione insoddisfacente.

Ci siamo appellati a tutte le istanze rendendole attente e considerare nella valutazione non solo le ore di lavoro irregolari ma anche le attività notturne, nei fine settimana, ai servizi di picchetto, ai periodi di lavoro irregolari, ai servizi comandati come pure i contratti con obblighi di impieghi all’estero. Poco prima della decisione abbiamo nuovamente inoltrato una lettera al Consiglio federale.

Le Associazioni, pro soluzione transitoria 45/18

Dopo aver constatato che la variante «status quo» era nel mirino delle critiche e che non avesse nessuna chance presso il Consiglio federale, abbiamo spinto una ulteriore variante dalla soluzione. Da tutto questo ne è risultata la versione «soluzione transitoria 45/18».

Questo significa che le persone a partire dal 45° anno di età o con almenno 18 anni di servizio avrebbero avuto la libera scelta, sia con la vecchia o con la nuova regola, di andare in pensione. In caso di scelta della nuova variante, il lavoro supplementare prestato sarebbe stato corrisposto finanziariamente.

Per i collaboratori con meno di 45 anni che al momento del cambio avrebbero assolto meno di 18 anni di servizio, a partire dal 1° gennaio 2020 sarebbero rientrati nella nuova regolamentazione. Anche per loro il lavoro supplementare prestato sarrebbe stato corrisposto finanziariamente.

Nella nuova variante, le prestazioni supplementari verranno compensate tramite giornate, con contributo nel 2° pilastro, e dai 62 anni tramite una partecipazione alla rendita ponte.

Il Consiglio federale ha deciso per la soluzione transitoria 50/23

Non essendoci unanimità in merito ai termini dei limiti d’età, il Consiglio federale ha più volte rinviato una decisione. Malgrado i nostri ripetuti interventi, il Consiglio federale per quanto concerne i limiti d’età non ha tenuto conto di quanto proposto ed elaborato dalle Associazioni. Ha deciso per la soluzione a breve termine 50/23 a partire dal 1° gennaio 2020.

Punti non ancora chiariti

Da parte nostra, numerosi sono i punti non ancora chiari e regolati:

  • L’idoneità nell’impiego di istruzione al fronte per chi ha oltre 60 anni.
  • Il compito del Consiglio federale di considerare in particolare le classi di stipedio inferiori.
  • Il tempo investito per la compensazione del lavoro supplementare che porterà ad una diminuzione delle capacità. Tutto questo dovrà venir compensato tramite un aumento degli effettivi di 30 a 35 posti di lavoro (con costi supplementari da quattro a cinque milioni di Franchi).

Nuovi entranti

Presso i candidati il futuro ci dirà se la soluzione applicata sarà appetibile o meno.

Per loro il tema pensionamento sarà d’attualità tra 40 anni. Pertanto siamo certi che in questo lasso di tempo cambieranno ancora molte cose.

Necessaria una nuova immagine della professione

A medio e lungo termine in relazione ai mutamenti nella società saranno necessari nuovi fattori riguardanti l’immagine della professione. Siamo comunque convinti che anche in futuro l’età del pensionamento dovrà essere flessibile a dipendenza ancora dalla situazione finanziaria e della salute delle persone coinvolte. ■   Foto Servizi del Parlamento 3003 Berna

 

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