swissPersona
Trattative salariali 2024

Misure salariali – le associazioni chiedono un adeguamento del 3%

Il 14 febbraio 2023 si sono tenuti i primi colloqui sui salari per il 2024 tra le associazioni del personale e la nuova responsabile del Dipartimento delle finanze Signora Consigliera federale Karin Keller-Sutter. swissPersona era rappresentata dal Presidente centrale Dr. Markus Meyer, dal Segretario centrale Beat Grossrieder e dal Segretario centrale designato Etienne Bernard.

Beat Grossrieder
Segretario centrale di swissPersona
Traduzione Carlo Spinelli

Si è discusso sul come impostare i costi del personale nel preventivo 2024 e sulle misure atte a mantenere il potere d’acquisto delle rendite.

Richieste delle associazioni del personale

Considerato che il rincaro a gennaio 2023 si attestava al 3,3% e che per tutto l’anno era del 2,2%, abbiamo chiesto a preventivo un adeguamento delle misure salariali pari al 3%.

Inoltre abbiamo chiesto pure l’attuazione di misure straordinarie per pareggiare il rincaro presso le rendite. La discussione è stata costruttiva, ma considerando l’aumento del deficit delle finanze federali previsto per i prossimi anni l’argomento è tutt’altro che semplice.

La Confederazione prevede solo l‘1%

Il preventivo 2024 per quanto concerne i salari prevede l‘1%, cosa che al momento per un adeguamento nel 2024 è ben lontano dalla realtà. Noi insistiamo per l’applicazione del 3%. Infatti nelle trattative il rincaro messo in previsione contrariamente a quanto avvenuto a fine anno era sempre stato stimato come minimo.

Fino ad allora un ammanco di fine anno nel bilancio dovuto ad un adeguamento dello 0,5% fino all‘1% era più o meno sopportabile. Nel caso di una differenza superiore all‘1% e fino al 2% essa diventa estremamente delicata e quindi è necessario formulare un bilancio intermedio a metà anno.

Prospettive finanziarie fosche

Stando alla Ministra delle finanze le prospettive fosche delle finanze per l’anno a venire impongono un freno all’indebitamento tramite tagli trasversali dell’ordine del 2%. Questo significa che nel 2024 si dovrà risparmiare una somma di 2 miliardi di Franchi, nel 2025 di 3 miliardi e nel 2026 ulteriori 3 miliardi. Drastiche riduzioni sono da prevedere anche nelle spese militari. Per questo il Consiglio federale dovrebbe frenare sugli aumenti decisi da poco e nei prossimi tre anni prevedere risparmi dell’ordine di 1,6 miliardi di Franchi.

Situazione del personale

Fino al 2030, ossia nei prossimi sette anni, la Svizzera dovrà tener conto di un manco di forza lavoro pari a circa 300‘000 collaboratori (non solo di specialisti).

Dall‘odierna situazione demografica presso l’amministrazione federale per i prossimi 15 anni si prevede il pensionamento di circa un 45% dei collaboratori. Calcolando la normale fluttuazione del 5% dobbiamo prevederne la partenza di circa il 50%. Per questo con la futura forza lavoro disponibile la possibilità di colmare questo manco di personale sarà ben lontana.

Non crediamo che le misure di risparmio nei salari e nel personale siano la ricetta idonea atta ad aggiustare il problema. L’industria privata tramite una maggiore flessibilità ci confermerà che la richiesta stabilisce il prezzo e nei confronti della Confederazione la gara per avere lei i migliori sarà la briscola nelle sue mani.

Situazione nella politica di sicurezza

Al momento viviamo un periodo di instabilità ed una situazione politica mondiale assai fragile: piccoli e grandi conflitti in oltre 27 paesi, un imprevedibile conflitto sulla nostra porta di casa, potenze mondiali; il tutto crea un‘attenuazione delle posizioni di condotta ed uno squilibrio. L’Europa con i suoi desolati eserciti, con la guerra in Ucraina si è di colpo risvegliata. In Germania il governo rosso-verde ha deciso un adeguamento pari a 100 miliardi di Euro per gli armamenti della Bundeswehr.

Non è che ci ritroviamo di nuovo in una situazione straordinaria come con il Corona dove i freni all’indebitamento vennero differiti? Le misure di risparmio per i personale e per la sicurezza nell’attuale situazione assai critica sono le più adeguate?

Rivedere i testi

Abbiamo piena comprensione che il risparmio è indispensabile e che lo strumento del freno all’indebitamento non vien messo in discussione. Ma considerando la situazione del momento non è per caso doveroso chiedersi dove e come risparmiare ed in quale settore applicare le misure di risanamento?

Nel corso delle trattative con la Consigliera federale Keller-Sutter abbiamo esposto gli stessi argomenti (personale e sicurezza) chiedendo nel contempo di rivedere nuovamente nel dettaglio le previste misure di risparmio.

Mantenere il potere d’acquisto dei pensionati

Argomentando di seguito, abbiamo chiesto una serie di misure atte a chiarire possibili misure ammortizzatrici (basandoci sul rapporto del gennaio 2023):

Inflazione sull‘AVS
L’ottenimento dell’adeguamento dell’AVS è una soddisfazione e anche nel futuro sarà un elemento importante. Purtroppo l’aumento di 30–60 franchi al mese copre appena la crescita dei premi di cassa malati.

Malgrado le importanti e giustificate richieste non dobbiamo dimenticare i maggior costi che ne risultano. L’AVS ha oltre 2,5 milioni di fruitori di una rendita con tendenza all’aumento dell‘1% all’anno. L‘aumento della rendita del 2,5% genera costi aggiuntivi dell’ordine di miliardi.

Adeguamento dell’inflazione sulle rendite del 2° pilastro
Per principio un adeguamento ordinario delle rendite del 2° pilastro è affare delle casse pensioni. Presso PUBLICA al momento il grado di copertura non raggiunge il 100% e l’interesse del capitale di vecchiaia nel 2022 con lo 0,9% è inferiore a quello legale fissato all‘1%. Un adeguamento delle rendite da parte della cassa non è per oggi né per domani un argomento immaginabile.

Fino al 2001 i salari del personale attivo e le rendite degli ex impiegati federali venivano adattati nella stessa misura. Purtroppo con il cambio del sistema questa procedura è cambiata. Dal 2004, ossia da oltre 18 anni, non si è più effettuato un adeguamento delle rendite. Malgrado gli anni con una inflazione negativa la stessa dal 2004 è aumentata del 12,8%. Calcolando l’aumento previsto del 2,2% per il 2023 a fine anno saremo al 15%.

Sulla base di quanto descritto proponiamo la verifica di un aumento straordinario nel 2023 per il 2° pilastro così che a fine anno si possa discuterne il proseguo. La richiesta è stata presa in considerazione dalla Consigliera federale Keller-Sutter che nel contempo ha dato compito all’ufficio del personale di implementare le misure richieste. Siamo impazienti di vederne i risultati alla fine dell’anno e seguiremo attivamente la faccenda. In caso di un ulteriore aumento dell‘inflazione sia il Consiglio federale che il Parlamento non potranno ignorare il tema. In particolare ci si dovrà porre la domanda se PUBLICA nel passaggio del sistema di cassa pensioni è stata effettivamente finanziata a sufficienza?

Rimaniamo sotto pressione

Etienne Bernard Segretario centrale designato che riprenderà la funzione a partire dal 1° maggio 2023 come tutta l’Associazione sarà messo sotto pressione da questi temi. Auguro a tutti tanto successo e ringrazio i nostri affiliati per la fiducia accordatami in questi ultimi dieci anni. ■ (Foto: Gaby Möhl, Transfair)

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