Le visioni diventano provvedimenti
Gli sconvolgimenti in atto in campo politico ed economico e conseguenti impatti, spinsero la dirigenza dell’Associazione ad approfondire la propria posizione. Il risultato fu il programma delle strategie «swissPersona 2011» e le visioni per il futuro.
Hans-Ulrich Büschi
Presidente centrale onorario di swissPersona
Traduzione Carlo Spinelli
Le visioni vennero elaborate nel 2007 in occasione delle giornate di clausura del comitato centrale (vedi spazio) e la sfida principale fu la loro concretizzazione. Titolava allora il giornale dell’Associazione: dai principi base devono scaturire «misure e punti cardine con tanto di testa». In particolare fin dall’inizio era evidente che l’implementazione degli obiettivi era un compito assai esigente e che il loro completamento richiedeva regolari verifiche e periodici adattamenti.
Parallelamente a tutto questo nel corso degli anni vennero pure attualizzati gli statuti dell’Associazione. Le conseguenze portarono anche le modifiche a livello organizzativo. Con questo si eliminò la Conferenza dei presidenti e la Commissione di verifica e il Comitato centrale venne ricomposto a nuovo. Purtroppo, alla luce dei cambiamenti nelle strutture delle Sezioni e malgrado una intensa opera di propaganda si ebbe un continuo calo degli affiliati. La creazione della nuova Sezione Othmarsingen fu, per il 2009, il successo dell’anno.
Partenariato sociale al banco di prova
I rapporti delle Associazioni del personale nei confronti del datore di lavoro Confederazione nel periodo esposto furono messi alla prova. Temi centrali: l’avvicinamento delle condizioni di assunzione al Codice delle obbligazioni (CO), le condizioni di lavoro e il trapasso dal principio del primato delle prestazioni a quello dei contributi della cassa pensione PUBLICA.
Nel 2006 il Consiglio federale rendeva nota l’intenzione di principio a rinunciare a subordinare il personale della confederazione al CO. Hans-Rudolf Merz, ministro delle finanze, dubitava della gravità di questa affermazione. Con la bozza della revisione parziale della Legge sul personale della Confederazione si profilava un irrigidimento e questo portò il 21 giugno 2007 ad una nuova protesta tenutasi davanti alla sede del Dipartimento finanze. «Giù le mani dalla protezione contro il licenziamento» era il messaggio portato da oltre 3’000 dimostranti. La legge entrata in vigore nella metà del 2013 portò ad un ulteriore avvicinamento al CO ma in contemporanea ad un ammodernamento portò a galla, tramite un sondaggio presso la base, la presenza di un malcontento riguardante le condizioni di lavoro.
La revisione della legge di PUBLICA, che sostituiva il primato delle prestazioni con quello dei contributi e licenziata dal Parlamento nel 2006, non venne apprezzata da swissPersona. In mancanza dell’appoggio delle associazioni sorelle, si rinunciò al previsto referendum contro il modello proposto. Che nel 2008 in occasione della prima elezione della Assemblea dei delegati di PUBLICA swissPersona ottenne 5 presenze sul totale di 80 mentre le altre associazioni ottenevano un ottimo risultato era per noi una magra consolazione.
Dopo l’entrata in carica della Consigliera federale Evelyne Widmer-Schlumpf nel campo del partenrariato sociale il vento cambiò direzione. Per la legislatura 2012–2015 venne sottoscritto un accordo sulla tenuta dei dialoghi sulla parità di salario – un atto pionieristico – ed una comune dichiarazione d’intenti tra la Confederazione e le associazioni.
Finalmente le associazioni del personale poterono festeggiare da vincenti il risultato del proprio referendum per la lotta contro la riduzione delle pensioni del secondo pilastro.
RUAG: modifica strutturale e smantellamento di posti di lavoro
Nel 2006 la RUAG esce definitivamente dal campo del diritto pubblico. Entra a far parte dell’associazione mantello dell’industria delle macchine e del metallo Swissmem applicando così il relativo contratto collettivo di lavoro. Questo significa la sostituzione dell’allora Comunità di negoziazione con la Rappresentanza dei dipendenti e quindi la conseguente tendenza di una riduzione dell’influenza delle associazioni del personale.
Gli anni in questione erano contraddistinti dalle ristrutturazioni di diverse divisioni; vedi le acquisizioni programmate in anticipo nel ramo spaziale e dalla vendita di singoli stabilimenti. Collegate a tutto questo furono in particolare le perdite di posti di lavoro (in particolare ad Altdorf e Ginevra). D’altra parte il 2009 è da ricordare positivamente per l’aumento reale dei salari. Per la prima volta il gruppo attivo nel settore del civile ottenne un aumento superiore del fatturato nei confronti della tecnica della difesa; anche questa una novità.
L’Esercito in costante cambiamento
Appena digerito in qualche modo “Esercito 95” ecco che nel 2008 segue «la fase di sviluppo 2008/2011», e due anni dopo il governo dava inizio al progetto di ristrutturazione e riduzione nel nome di «Ulteriore sviluppo dell’esercito» (USEs). Basato sul rapporto 2010 sull’Esercito, stando al nuovo Capo del DDPS Ueli Maurer doveva partorire il «miglior esercito del mondo». In base alla decisione parlamentare esso doveva contare ancora oltre 100’000 militi e disporre di un credito annuo di 5 miliardi di CHF.
La diminuzione degli effettivi portò ad una riduzione dei posti di lavoro. Con 500 posti in meno era comunque inferiore a «Esercito 95» (2’100 posti). Le misure di risparmio giocarono nuovamente un ruolo principe. Senza consultare le associazioni vennero adottate misure di risparmio decise dal Capo dell’Esercito André Blattmann; tutto questo poche settimane dopo la sua dichiarazione di impegno a favore del partenariato sociale!
Gioie e dolori presso la AdI
L’esempio di come le gioie ed i dolori possono convivere è dato dall’AdI: il 19 aprile 2013 l’Associazione festeggiava presso il municipio di Berna i suoi 75 anni. Poco dopo entrava in vigore una nuova regola sul pensionamento. L’età di pensionamento per i sottufficiali istruttori veniva portata a 60 anni. Grazie all’intervento di swissPersona venne evitata una variante ancora peggiore.
Piccante: tre anni prima ai militari di professione venne cancellata una indennità speciale anche se nel 2006 la Commissione di controllo dell’economia del Consiglio nazionale chiedeva formalmente un miglioramento delle condizioni per questa categoria professionale. ■ (Nel mese di aprile del 2013 l’AdI festeggiava i suoi 75 anni. I membri di comitato di allora, portavano diverse uniformi – dal vecchio al nuovo. Da sin: Roland Tribolet, Hans-Rudolf Trüeb, Etienne Bernard, Werner Schlegel, Adrian Reichmuth, Marco Honegger, Laurent Egger.) (Foto Beat Wenzinger)