swissPersona
100 anni di swissPersona – dal 1996 al 2005: Esercito, da una riforma all’altra

Anni di sconvolgimenti

Il periodo a cavallo del millennio, negli annali di swissPersona lo si può definire quello dei sovvertimenti e degli sconvolgimenti permanenti. È però anche il periodo in cui l’Associazione ha guardato al futuro per un suo nuovo posizionamento aperta al diritto dei collaboratori affiliati.

 

Hans-Ulrich Büschi
Presidente centrale onorario di swissPersona
Traduzione Carlo Spinelli

 

Il periodo in questione era contraddistinto dalle difficoltà dell’economia ed una continua situazione di precarietà delle finanze della Confederazione. Tutto questo portò ad un ulteriore alleggerimento del programma, dalla riduzione dei crediti per l’armamento e alle riorganizzazioni e ristrutturazioni in seno all’amministrazione del DMF. Nel 1995 nel DMF l’immediata conseguenza fu lo smantellamento di posti di lavoro che dai 12’524 in due anni si ridussero a 10’731 – uno schock brutale!

Marcato repulisti

Così fu, quale conseguenza dell’introduzione dell’Esercito 95 e DMF 95 non rimasero  tracce del passato: con la nascita dell’Ufficio federale Intendenza delle Forze Terrestri  (UFIFT) nel 1996 scomparvero in contemporanea dallo scenario alcuni Uffici federali tra cui alcuni cardini e dalla lunga tradizione come l’Intendenza del materiale di guerra (IMG) o il Commissariato centrale di guerra (CCG).

La realizzazione di «Esercito XXI» e conseguente concetto degli stazionamenti, otto anni dopo provocò un ulteriore repulisti nello scenario. In totale vennero chiuse 18 sedi della Base logistica dell’Esercito e quattro Basi aeree su nove. La riorganizzazione del DMF che dal 1998 si chiama DPS, per la base dell’ASPM ha comunque avuto un influsso indiretto.

Ondata di privatizzazioni

Il terreno delle industrie delle Confederazione venne pure rivoltato in modo radicale: sotto il cappello della RUAG Schweiz AG fondata nel 1998, per le industrie della Confederazione si instaurò il principio dell’organizzazione economica privata con la Confederazione in qualità di azionario unico e – come nel caso della Nitrochemie Wimmis (NCW) – di una cosiddetta Joint-Venture in cui la partecipazione privata venne concessa a mani aperte. La RUAG non venne risparmiata dalla misure di riduzione del personale: quale conseguenza della riduzione delle commesse dal 2001 si ebbero licenziamenti e riduzioni di salario

La riduzione dei posti di lavoro portò nei collaboratori l’insicurezza e la paura del futuro. In quei tempi difficili l’Associazione tramite il Segretario centrale ed i presidenti delle Sezioni svolse un ruolo centrale in qualità di consigliera e prestatrice di servizi o «semplicemente» disponibile quale muro dei lamenti. Grazie agli interventi delle Associazioni del personale il DPS introdusse delle misure sociali atte ad alleviare le situazioni più difficili.

Da ASPM a swissPersona

Il direttorio dell’Associazione si allineò indirizzandosi presto alla incombente conversione del diritto di una parte dei membri. In occasione dell’assemblea dei delegati del 1997 venne redatta la base giuridica per l’assistenza in diritto privato dei collaboratori affiliati. Ben presto ci si rese conto che l’espansione dei compiti per l’ASPM creava problemi di capacità. La ricerca di un partner cadde sull’ Unione svizzera dei sindacati liberi (USSL) con cui collaborò in forma puntuale già negli anni quaranta. Dopo la fusione dell’USSL e della Federazione svizzera dei sindacati cristiani (FSSC) in SYNA, l’ASPM nel 2001 entrò nel nuovo sindacato come associazione partner.

La nuova collocazione dell’Associazione ebbe pure effetti sul suo aspetto: l’ASPM nel 2002 in occasione dell’assemblea dei delegati a Macolin cambiò la denominazione in «swissPersona». Con questo cambiamento si volle dare un segnale di apertura nei confronti dell’economia privata

Calo del numero di affiliati

La massiccia riduzione dei posti di lavoro portò ad un calo del numero di membri. L’ASPM raggiunse il massimo di membri nel 1994 con un effettivo di 4’994. In seguito si ebbe un’importane diminuzione. Fino al 2005 l’effettivo si ridusse a 3’929: nel corso di un decennio l’Associazione accusò la perdita di circa un quinto della sua base!

Questa situazione influenzò le strutture e il numero di Sezioni. Nel 1997 dopo lo scioglimento della Sezione EMPFA (Rimonta federale dei cavalli), a partire dal1999 diverse Sezioni si unirono formando Sezioni più grandi, come ad Altdorf, Sursee e Obwalden come pure nel Svizzera occidentale. Unico lumicino: nel 2002 la creazione della Sezione Oberwallis.

Da funzionario a impiegato

Nell’insieme, il nuovo millennio fu per il personale della Confederazione portatore di numerose novità. Da citare la garanzia costituzionale del diritto allo sciopero. Nel 2002 entrava in vigore la nuova Legge sul personale della Confederazione in cui lo statuto di funzionario veniva eliminato e tutto il personale veniva assunto legalmente con un contratto di lavoro individuale. Si applicava così un vecchio postulato dell’ASPM. Contro queste innovazioni l’Unione federativa con l’appoggio del SSP e del PS inoltrò, senza successo, un referendum.

Nel 1998 venne firmato il primo piano sociale per l’Amministrazione federale generale e l’istituzione di un comitato di sorveglianza dei partner sociali. Nel 2004 i passi ulteriori fatti per un rafforzamento del partenariato sociale portarono alla elaborazione di un pacchetto completo per la politica del personale. Un anno dopo, nell’ambito di una ennesima riforma dell’amministrazione il Consiglio federale regolamentò a nuovo la politica sul personale: il concetto di partenariato elaborato in precedenza rimase tale. Di conseguenza la motivazione ed il piacere al proprio lavoro da parte del personale della Confederazione calò nuovamente di livello.

Il personale della Confederazione in modalità di protesta

Presso il personale, da quando le differenti misure di risparmio e alleggerimento vennero introdotte, l’umore era assai teso. Col motto «Adesso basta!» cinque associazioni del personale riunite, indettero una manifestazione di protesta. Per la prima volta swissPersona era presente con la sua bandiera. Con un’azione coordinata a livello nazionale, si unirono alla protesta altre dodici organizzazioni del personale.

Tramite una petizione, il personale della Confederazione chiedeva al Consiglio federale ed al Parlamento di rinunciare alle riduzioni di stipendio e di finirla con i licenziamenti. Seguirono in tutto il Paese delle «Landsgemeinden» contro lo smantellamento dei posti di lavoro dei Servizi Pubblici. La serie di proteste ebbe il suo culmine con una dimostrazione davanti alla sede del Consigliere federale Hans-Rudolf Merz, che nella sua veste di «Capo supremo del personale» venne contestato a scena aperta con un concerto di fischi. ■ (Foto: A destra, il Consigliere federale Samuel Schmid in occasione della cerimonia di passaggio all’Esercito XXI consegna la bandiera al Capo dello Stato maggiore generale Christophe Keckeis.) ( Foto: KEYSTONE/Edi Engeler)

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